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Chi siamo

 
Spazio Unimedia nasce nel 2022, quando limitare, definire lo spazio non ha più significato se non nel senso di identificare un luogo fisico di finestra sul mondo, panorama con cui ci vogliamo confrontare grazie a nuovi e vecchi artisti internazionali e ad una rete di gallerie europee e non solo, con cui condividere progetti e lavoro; il nuovo Spazio nasce anche dalla fondamentale esperienza culturale e critica di Unimedia prima e Unimedia Modern poi, la storica galleria di Caterina Gualco.

Un caloroso ringraziamento a chi collabora con la nostra galleria e un caloroso benvenuto a tutti gli amici, presenti e che verranno, di Spazio Unimedia.

Limbania Fieschi e Raffaela Musso

News

DEEP UNDERGROUND EVENT - MAURO GHIGLIONE
DEEP UNDERGROUND EVENT è la doppia personale di Mauro Ghiglione, che inaugura sabato 15 marzo a Genova in due distinti spazi: Galleria SHAREVOLUTION contemporary art alle ore 16:00 con la mostra Inaffidabili apparizioni/in avvicinamento al paradosso e SPAZIO UNIMEDIA contemporary art alle ore 18:30 con Riflessioni/allontanarsi dal concreto. Le mostre rimarranno aperte fino alla prima settimana di maggio, secondo l'orario solito delle due gallerie.
2025 invito
P.S. Lettere (22)
DEEP UNDERGROUND EVENT - MAURO GHIGLIONE
Post scriptum 2
Post Scriptum 3
Post Scriptum 4

RIFLESSIONI/allontanarsi dal concreto  e  INAFFIDABILI APPARIZIONI/in avvicinamento al paradosso

Due nuclei distinti ma che vedono unite le opere in un unico evento: sono molteplici e differenti le sfaccettature che raccontano DEEP UNDER- GROUND. I due percorsi si compensano e si impregnano di apparizioni e riflessioni. Ghiglione cerca di rendere visibile un territorio celato, privilegiando come medium la fotografia e il disegno che dialogano con gli oggetti dei lavori installativi.

In Riflessioni (allontanarsi dal concreto) l’equilibrio o disequilibrio del sé rappresenta un momento di profonda intuizione nel lungo percorso di Mauro Ghiglione: il filo staccato dal suolo su cui l’equilibrista di muove, attratto e insieme respinto dall’horror vacui, e la pagina vuota di cui mittente e destinatario possono scrivere e riscrivere il contenuto, sono metaforicamente il delinearsi di una individualità estranea agli schemi e alle convenzioni della prospettiva comune. Ghiglione dal suo anarchico point of view vede quello che altri non vedono, o lo vede in modo diverso / unico in quanto è in-immaginabile e allo stesso tempo in-eludibile un linguaggio comune, valido per tutti.

Il concreto da cui ci si allontana è frutto del de-codificare, rifiutare un codice comune, astrarsi per leggere individualmente la realtà. Per questo ogni opera è un messaggio one-to-one tra l’artista e ogni singolo osservatore, dove è assente la risposta del destinatario così come non c’è il corpo del testo ma solo la data e il PS, post-scriptum, che ne fanno intuire qualcosa ma lasciano lo spazio a infiniti dialoghi. Emerge l’umano da un niente che niente non è, bensì è colmo di parole e significati.

A noi fruitori l’onere della Riflessione, che ci accompagni al profondo sottosuolo (deep underground) nella ricerca di un dialogo continuo con gli oggetti, la reificazione, e con i nostri emittenti immaginari.

In Inaffidabili apparizioni le opere in mostra, come l’artista stesso riferisce, sono combine wall paintings, dove la pittura su muro si combina ad elementi oggettuali divenendo parte integrante dell’opera. I crogiuoli della prima metà del ‘900, che l’artista ha prelevato da una fonderia e che sono inseriti in alcuni lavori in mostra (Fil rouge, Riapparizione) rimandano a un luogo di incontro e di scambio, dove le diversità e le differenze, anziché appiattite ed omologate, possono essere valorizzate nelle loro specifiche singolarità. Il tema dell’identità e della differenza ricorre anche nell’opera Genova mi kado, dove ogni identità - le aste da gioco identiche ma al contempo differenti - include tutte le altre, nella forma di tracce di queste ultime. Non meno importante, i crogiuoli sono anche luogo di trasformazione, di fusione e di sintesi. Essi, unitamente all’idea di libro - o meglio libri - mensola sui quali poggiano - diventano metafora della conoscenza, risorsa da sempre indispensabile per l’esistenza stessa delle società umane. La conoscenza intesa come strumento per comprendere i processi di trasformazione, per orientare gli uomini nelle azioni sociali, economiche, culturali, per dare significati ai valori dell’esistenza. Rispetto al sottosuolo filosofico, esplicitato dal titolo dell’evento, il DEEP UNDERGROUND, non manca un riferimento al pensiero di Emanuele Severino che è giunto a teorizzare, nei suoi scritti, l’eternità dei molteplici essenti. Sulla scia di questo pensiero, che giunge a negare ogni immutabile, ogni universale, ogni Dio, l’artista non soltanto esplicita nelle sue opere, con lucidità e consapevolezza, l’errore fondamentale che ha caratterizzato l’Occidente nella concezione dell’essere, ma ne indica anche l’errore etico che ne deriva: è ineluttabile che la creazione sia un voler esser altro, come ineluttabile che, per esser altro, occorre voler l’ annientamento dell’origine (Ingenua malafede, combine wall painting realizzato per l’occasione). Le opere esposte aprono a una nuova visione e alla capacità di guardare oltre; in esse si manifesta l’apparire del tempo, poiché svelano momenti passati e remoti, precipitando nel presente esperienze future, come il lavoro Time Capsule - Incipit 2025, ci mostra. In quest’opera la capsula in acciaio contiene il progetto e gli strumenti per il compimento di un’Opera da realizzarsi con la partecipazione di generazioni a venire.

Le mostre sono realizzate in collaborazione con la Galleria Michela Rizzo di Venezia
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